Non riesco a smettere di guardare questi 6 minuti e 5 sec di video. “Beyoncé evoca il Ritratto di una donna nera di Marie-Guillemine Benoist, che nel 1800 scelse come soggetto una persona di colore non ridotta in schiavitù.
«Queen B» danza davanti all’ Incoronazione di Napoleone di Jacques-Louis David (1805) come se fosse lei stessa a ricevere gli strumenti del potere, e Jay-Z rappa davanti alla Zattera della Medusa (1818) di Théodore Géricault, che scelse di dare a un nero la posizione più alta nella sua composizione, facendo sventolare a lui il fazzoletto simbolo di speranza” (cit. Dagospia)
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La più grande realtà museale e fabbrica di cultura al mondo che custodisce le più grandi opere dell’umanità, dove ogni giorno si fa ricerca e si aprono le porte a persone da tutto il mondo che democraticamente rimangono egualmente a bocca aperta davanti a cotanta arte, dove ogni giorno si sfida il terrore a suon di bellezza per tutti, si mette a disposizione della cultura pop contemporanea e lì nasce una miscela esplosiva di grande qualità artistica, ma anche morale, riducendo a zero la distanza tra le grandi icone della storia dell’arte e le nuove icone contemporanee, nel totale rispetto l’una dell’altra, senza sfruttamento, senza patetiche e volgari derive.
Una donna nera può essere investita del potere da Napoleone ballando dance hall?
La risposta è sì, con il sigillo del Louvre, che si fa strumento di affermazione del black power, perchè è giunto il momento di smettere di avere paura, di dare un colpo a medievali credenze. E al contempo il Louvre fa jack pot d’ingressi (sublime operazione di marketing culturale) e ritorna a essere il museo con il più alto numero d’ingressi al mondo, mettendo k.o non solo i pregiudizi, ma anche la paura per gli attacchi terroristici.
Kaboooooooooommmmmm!
C’è modo e modo di fare POP e questo è un modo che a me piace, ma non è un lavoro che tutti san fare. Ci vogliono vision, competenze elevante e anche una buona dose di sana e entusiasta “follia”.
Genova, 14 Giugno 2018